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Platone (liberamente tratto dalla Società aperta e i suoi nemici
Giovedi, 3 Settembre 2020

 Platone (Liberamente tratto dalla Società aperta e i suoi nemici)

Platone fu contemporaneo di Aristotele e Socrate. Egli visse ad Atene durante il governo dei Trenta Tiranni (quarto secolo a.c.) nel corso della guerra del Peloponneso che vide Atene e Sparta opposte l’una l’altra. Quando terminò la guerra Egli aveva venti anni e fu in quegli anni che ad Atene presero il comando i Trenta Tiranni di cui egli fu un sostenitore. Egli giustificò ideologicamente la sua adesione alla tirannia adducendo l’idea che la vita a Atene sarebbe altrimenti inevitabilmente degenerata nella decadenza. La decadenza della vita sarebbe conseguita all’allontanamento della polis da quell’ideale astratto di giustizia su cui Egli costruì la Repubblica la sua opera più conosciuta insieme al Timeo e al Charmides nelle quali opere Egli profetizzò il suo scetticismo nel sopravvento del regno di Zeus come fase che avrebbe preluso alla successiva ed incontrovertibile decadenza della vita politica di Atene. Egli fu un seguace di Eraclito e del suo storicismo ed Egli fu sempre nella sue lezioni teoriche incline a cercare una legge storica dalla quale potesse dipendere il prevedibile sviluppo ciclico della esistenza umana destinata tuttavia al decadimento morale a causa dell’abbandono dell’ideale astratto di perfezione al quale Egli legò sempre la sua utopia politica basata sulla idea del governo dei filosofi in una società votata più alla guerra che al commercio

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